Università di Catania
Corso di laurea in ingegneria edile - architettura
Corso di Tecnica delle costruzioni e Laboratorio di Tecnica delle costruzioni
Anno accademico 2013/14
Finalità del corso
La capacità di valutare il comportamento strutturale di
un’opera è una parte importante della preparazione di un ingegnere edile,
professionista che deve riunire competenze “architettoniche” per una
progettazione valida dal punto di vista compositivo e funzionale e competenze
“tecniche” per affrontare gli aspetti tecnologici e strutturali. Le
competenze strutturali dovrebbero essere perfettamente integrate a tutti gli
aspetti che intervengono nella concezione dell’opera o addirittura costituirne
uno degli elementi più stimolanti. Del resto, è facile constatare che le opere
più interessanti e innovative dell’architettura, in particolare di quella
contemporanea, costituiscono una mirabile sintesi degli aspetti innanzi citati.
Il processo mentale che porta a giudicare la validità strutturale di
un’opera, o ad idearla contestualmente ad aspetti compositivi, richiede il
passaggio dall’oggetto ad un
modello (geometrico e di
carico) che verrà
calcolato e
verificato.
Si noti che lo stesso processo mentale viene usato, anche se con livelli di
approfondimento diverso, sia nella ideazione dell’opera e
nel suo dimensionamento di massima (cioè in quello che
è realmente il progetto)
che nel suo controllo finale (in quello che viene in genere denominato col termine
– che mi sembra restrittivo – di
calcolo
delle strutture).
Queste tre fasi (modellazione, analisi strutturale,
verifica strutturale) dovrebbero essere oggetto di una maturazione graduale
nell’ambito del corso di Scienza delle costruzioni e del corso di Tecnica
delle costruzioni.
La
Scienza delle costruzioni affronta i primi aspetti dell’analisi
strutturale definendo i vincoli, le caratteristiche di sollecitazione e le
condizioni di equilibrio, consentendo così di analizzare le strutture
isostatiche. Introduce poi il concetto di deformazione, consentendo così di
valutare spostamenti e rotazioni di schemi isostatici e di risolvere quindi gli
schemi iperstatici. Introduce inoltre il concetto di tensione, le relazioni tra
caratteristiche della sollecitazione e stato tensionale, i criteri con i quali
verificare la resistenza. Dovrebbe contemporaneamente curare anche l’aspetto
modellazione, mostrando quali oggetti reali possono essere schematizzati come
strutture isostatiche o iperstatiche o come strutture continue, piane o
spaziali. Quest’ultimo aspetto è stato finora un po’ trascurato, ma ci si
augura che gli venga prestata maggiore attenzione nei corsi che verranno.
Il corso di
Tecnica delle costruzioni completa il percorso formativo
sviluppando l’analisi strutturale con un riferimento più preciso a tipologie
comuni e soprattutto legando la verifica strutturale a tecniche e materiali di
uso comune (in particolare acciaio e cemento armato) e fornendo criteri per il
dimensionamento delle strutture. Particolare attenzione è data alla
modellazione, specialmente per colmare eventuali lacune lasciate da corsi
precedenti, ed alle applicazioni progettuali (partendo dal principio che
fare
è il modo migliore per imparare).